Ekaterina Bakanova: «Ho nel mio cuore tanti sogni che vorrei realizzare»
Ekaterina Bakanova è tra le voci più interessanti del panorama lirico contemporaneo; nei prossimi giorni vestirà nuovamente i panni di Leïla nei Pêcheurs de perles al Opernhaus di Zurigo. Le abbiamo fatto qualche domanda.
- Quando ha scoperto che il canto sarebbe stato la sua professione?
Ho scoperto la passione per il canto da bambina. Dopo essermi iscritta alla scuola d’arte ho frequentato le lezioni di coro, ma cresceva dentro di me il desiderio di essere protagonista sul palco. Così iniziai a prendere lezioni individuali e a partecipare ai primi concorsi. I premi e i riconoscimenti che ottenni furono per me la conferma che stavo intraprendendo la strada giusta, nutrendo quella convinzione nell’andare avanti in questo percorso che già amavo così tanto.
- Quanto è importante un buon maestro?
È fondamentale.
Un artista lirico deve avere sempre il controllo della propria voce; si tratta di uno strumento che non si vede quindi é necessario affiancarsi ad una persona di fiducia capace di dirci sempre la verità e di aiutarci a migliorare quotidianamente. In questa professione non si sta mai fermi: o si va avanti perfezionando e migliorandosi oppure si peggiora e si declina
- Come affronta un nuovo personaggio?
È sempre un percorso estremamente entusiasmante e travolgente al tempo stesso.
Parto dallo studio approfondito del materiale musicale, del libretto, mi soffermo sulla pronuncia, analizzo la storia e l’epoca in cui è stata scritta l’opera. Una volta assimilato tutto questo lo “filtro” attraverso la mia personalità arricchendolo delle mie emozioni personali
- Nei prossimi giorni giorni sarà Leïla nei Pêcheurs de perles a Zurigo. Che tipo di spettacolo sarà?
Si tratta di una produzione moderna ed è una ripresa firmata da Jens Daniel Herzog e diretta da Nicholas Carter.
L’ allestimento comporta diverse difficoltà tecniche perché il palco è quasi sempre in movimento. Ci sono tre livelli che simboleggiano le tre caste principali dell’ Induismo: il superiore, il più importante è rappresentato dalla religione, cioè Bramini (Sacerdoti), il secondo è rappresentato dall’esercito Kshatryia (militari e guerrieri) mentre l’ultimo il più umile é composto da coloro definiti Intoccabili, il Popolo.
L’azione di svolge su questi tre livelli collegati tra loro da scale che si muovano continuamente, si abbassano, si allontanano e si avvicinano.
Per la mia prima apparizione in scena ci vuole una buona dose di coraggio dal momento che sarò imbragata a 12 metri di altezza per poi scendere e rimanere sollevata al centro della scena come divina Sacerdotessa Portatrice del messaggio al popolo che mi attende.
Il coro interpreta un ruolo fondamentale nelle opere di Bizet ed é per questo che nell’allestimento interagisco spesso con esso.
- Ci parla un po’ dei suoi impegni al di fuori del canto?
Bella domanda! Ho nel mio cuore tanti sogni che vorrei realizzare. Mi piacerebbe coltivare e far crescere un’ attività parallela a quella della professione lirica. Amo il mondo dell’enetrtainment, della televisione e sono altresì felice di dare la mia disponibilità per progetti sociali e charity.
Recentemente sono stata ospite in diverse puntate televisive condotte da Gigi Marzullo su Rai Uno, per i programmi “Applausi” e “Sottovoce”.
Con la Rai mi lega una lunga e preziosa collaborazione che spero si arricchirà e continuerà in futuro.
Alessandro Cammarano
https://www.lesalonmusical.it/ekaterina-bakanova-ho-nel-mio-cuore-tanti-sogni-che-vorrei-realizzare/
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